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28.09.2015
PIANO DI LAVORO ANNO 2015
SMI BROLETTO DI FAMIGLIA NUOVA
Albani Giorgia

Lo SMI Broletto consolida il proprio volume di lavoro, sia su un piano di appropriatezza con la qualità delle figure professionali impiegate, sia sul piano quantitativo con le prestazioni effettivamente erogate all’utenza.

Introduzione

Lo SMI Broletto consolida il proprio volume di lavoro, sia su un piano di appropriatezza con la qualità delle figure professionali impiegate, sia sul piano quantitativo con le prestazioni effettivamente erogate all’utenza. Questo standard d’intervento comporta per il 2014 un mancato reddito di euro 41.196,40.
Il costo medio per utente si attesta sulle 1.246,00 euro l’anno, tale costo lo riteniamo molto economico rispetto ad una media dichiarata da altri servizi analoghi.
Auspichiamo per il 2015 il riconoscimento in termini di budget del lavoro svolto, in modo da mantenere il livello qualitativo delle prestazioni offerte.

1.RILEVAZIONE DATI ANNO 2014: UNO SGUARDO DI INSIEME

Nel corso del 2014 sono stati trattati 280 utenti (di cui l’82% maschi e 18% femmine).
Il dato complessivo indica una lieve deflessione rispetto all’anno 2013 : va detto che nel corso del 2014 il servizio non ha agito alcuna azione di promozione e sensibilizzazione sul territorio e che ad oggi permangono serie criticità nella reale integrazione nella rete dei servizi territoriali. Tale scelta è stata dettata dalla intenzione della direzione del servizio di attivare una riflessione sul lavoro di equipe finalizzata al consolidamento della modalità di lavoro sempre più centrata sulla multidimensionalità e sulla integrazione tra le diverse figure professionali nell’intendimento della realizzazione di una presa in carico globale..
L’utenza femminile in percentuale è lievemente aumentata .
In particolare il servizio si è trovato a gestire situazioni di gravidanza e di genitorialità. Si registra un discreto lavoro di integrazione con le equipe tutela minori del territorio, divenute anche soggetti invianti al servizio.
L’analisi dei dati nel corso del 2014 ha evidenziato il consolidarsi del servizio sul territorio provincia di Lecco .
Il 70% degli utenti trattati al servizio afferiscono alla ASL di Lecco e il 10% alle ASL delle province limitrofe (Como, Sondrio e Varese). Un analogo 8% di utenti trattati afferenti alla ASL di Bergamo , zona dove storicamente la cooperativa è presente con servizi residenziali e perciò riconosciuta con connotazione di luogo di cura.
Confermando i dati dell’anno precedente al fascia di età più rappresentata per il 53% è quella dai 15 anni ai 34 anni.
In particolare la fascia giovani dai 15 ai 24 anni è rappresentata per il 25% e quella dai 25 anni ai 34anni per il 29%.
Il dato conferma la specificità del servizio che mantiene mission di presa in carico precoce e focus sulla famiglia.

La sostanza primaria più rappresentata rimane la cannabis per il 24% ; per il 20% la cocaina e per il 21% l’eroina.
L’alcol è rappresentato per l’11%.
Rispetto all’anno precedente quindi si è registrato un incremento della popolazione afferente con eroina come sostanza primaria ; invariata la percentuale rispetto alla cocaina mentre diminuita la rappresentazione della cannabis (in relazione all’incrementata percentuale di eroina ) .
L’alcol lievemente meno rappresentato rispetto all’anno precedente.

Le dipendenze da gioco sono decisamente diminuite come presa in carico dalla introduzione della progettazione con voucher dell’anno 2014.

Per quanto i trattamenti erogati :
il 35% per tossicodipendenza a livello ambulatoriale; il 22% per alcol dipendenza pertanto il 57% dei pazienti sono trattai in ambulatorio.
Il 23% dei trattamenti sono in Ct: particolare attenzione viene posta dal servizio , data la cultura di appartenenza, alla proposta di tipo comunitario considerata strategia di cura e di educazione.

Segnaliamo avvio della sperimentazione di un modello di cura che preveda disintossicazione residenziale breve finalizzata alla astinenza e alla disintossicazione sostitutivo in ambiente controllato e alla rivalutazione progettuale. Tale sperimentazione al momento attiva con la struttura residenziale Kairos non si è ancora attivata con le strutture del territorio ed è nostra intenzione proporla nelle sedi opportune del tavolo territoriale .

Segnaliamo prese in carico per dipendenza da antidolorifici (ossicodone) e BDZ (nel 1%).
Inoltre si è realizzato l’avvio della progettualità sul penale minorile (che vede SMI- comunità educativa Don Guanella -USSM di Milano e Tribunale dei Minori di Milano ) con presa in carico di minori inviati dal tribunale per messa alla prova (1%).

Stabile e consolidato il dato relativo ai programmi “Prefettura “ (29%) secondo protocollo concertato con dipartimento- prefettura e associazione il gabbiano.
Tale programma ci ha consentito di avviare prese in carico che si sono protratte oltre il tempo definito dal protocollo e di intercettare utenza già con profilo problematico di dipendenza .

2.LE ATTIVITA’ DELLO SMI

2.1 LE PRESTAZIONI
L’analisi delle prestazioni erogate dal servizio mostra la tendenziale attivazione multidimensionale degli interventi terapeutici in essere.
In particolare sulla base delle osservazioni rilevate nella ispezione di Vigilanza del 2014 che rilevava la necessità di migliorare la presa in carico della area sanitaria ed infermieristica, il servizio si è attivato per intensificare e riqualificare l’attività sanitaria ed infermieristica e migliorare l’accuratezza della registrazione della prestazione. Tale dato è rilevabile dall’incremento delle prestazioni sanitarie ed infermieristiche .
Azioni promotrici in tali direzioni sono state: la sostituzione della figura infermieristica e la attivazione di una formazione interna specifica sulla relazione e sulla comunicazione con l’utenza.
Inoltre si è predisposto un percorso di supervisione (da aprile a dicembre 2014) con medico del dipartimento dott. Riboldi, finalizzato alla formazione e implementazione di prassi sulla gestione di farmaci e presa in carico sanitaria e di equipe a partire dall’esame di casi clinici.

L’attività sulla famiglia è parte integrante e focus privilegiato all’interno del paradigma della presa in carico globale della persona che afferisce al servizio.
Per la presa in carico della famiglia il servizio SMI Broletto ha predisposto uno specifico intervento definito Opificio , ovvero un servizio di Partica familiare con metodiche educative specifiche (reflecting , comunicazione non violenta etc.) .
Si registra l’assente invio da parte di servizi della rete territoriale a denotare la mancata integrazione tra servizi.

Perciò, la presa in carico tende a strutturarsi e mantenersi nel tempo il più possibile in direzione multidisciplinare.
Pertanto è cura del servizio mantenere monitorato tale andamento come si evince dal carico prestazionale.

Nel corso del 2014, il servizio SMI ha predisposto all’interno del percorso di formazione , un programma di supervisione teso, alla luce della precedente ispezione ASL , a migliorare le criticità riscontrate soprattutto in relazione alla presa in carico medica.

2.2 OLTRE LE PRESTAZIONI E ATTIVITA’ DI BASE
La supervisione si è attivata sotto la guida del dott. Riboldi (medico responsabile SERT di Lecco e referente dipartimento dipendenze) ed ha avuto come focus il lavoro di equipe e la definizione delle strategie di fronteggiamento delle criticità proprie di ogni stadio di cambiamento.

Oltre alla formazione obbligatoria per dipendenti dalla organizzazione ogni professionista si è formato su temi specifici di tipo trattamentale e di tipo organizzativo.
In particolare sul piano clinico temi quali il gioco e la sex addiction.
L’equipe ha inoltre partecipato ai corsi predisposti dal dipartimento dipendenze.

Si è inoltre attivata una collaborazione con la comunità educativa Don Guanella di Lecco ed USSM di Milano per la presa in carico di minorenni inviati dal Tribunale con penale minorile in cui si registrano reati e problematiche di uso di sostanze.

3. TIPOLOGIE DI UTENTI AFFERITI E VARIAZIONI DI RISPOSTA DI CURA : ALCUNE OSSERVAZIONI

Rappresentando semplicemente le tipologie di utenti afferiti allo SMI si distinguono le seguenti categorie :
1.Utenti Minorenni
2.Utenti Minorenni Tribunale minorenni per penale
3.Utenti lungo trattati (cronicità)
4.Utenti Giovani al primo trattamento o con brevi richieste di cura
5.Utenti giovani con più richieste di cura effettuati
6.Utenti su invio Prefettura
7.Utenti in comorbilità psichiatrica
8.Famiglie

Si è registrato un incremento nella popolazione afferente allo SMI della tipologia utenti cronici : tale dato rende necessaria per la nostra equipe una riflessione e attivazione di flessibilità e di modulazione degli obiettivi e dell’atteggiamento di cura che ci connota e che abbiano costruito sulla base della utenza più giovane e diversa afferente al servizio.
Prime indicazioni: maggiore attenzione e controllo sull’ambiente interno ed esterno al servizio (al fine di evitare la creazione di gruppi di bivacco e di ritrovo nonchè di relazioni disfunzionali agite nel luogo di cura ).
Il servizio intende infatti tutelare il più possibile l’ambiente per garantire l’accessibilità di fasce di popolazione in particolare minori e famiglie che devono trovare un ambiente tutelante e supportivo.
Considereremo punto centrale come equipe focalizzarci nel corso del 2015 sul fronteggiamento della cronicità in ambulatorio da tutti i punti di vista (quando la domanda di cura si riduce alla richiesta di farmaco) .
Nostra intenzione implementare il lavoro di integrazione con la comunità dei minori Don Guanella, anche prevedendo azioni di conoscenza del servizio SMI in struttura.

4. CUSTOMER RILEVAZIONE DEL 2014

5.1. CUSTOMER UTENTI: I GIUDIZI SUL SERVIZIO
Il servizio è stato valutato nel complesso come più che buono.
Ottime le valutazioni ottenute sul piano dell’ascolto e della gentilezza da parte degli operatori del servizio, elementi centrali nella filosofia della accoglienza della persona nella sua globalità..
Le valutazioni più basse in termini di punteggio (nel profilo generale buono), si sono registrate alla voce cura della privacy e riservatezza.
Rilevato tale dato si è agita immediatamente data la delicatezza del rilievo, la seguente azione di miglioramento: è stato riorganizzato l’ambiente reception accoglienza e infermeria dello SMI.
L’ambiente di accoglienza degli utenti infatti che era anche postazione infermeria è stato riorganizzato (si rilevava in alcuni momenti di maggiore affluenza di utenza lo stanziamento di più persone in ambiente ristretto , condizione che poteva non essere pienamente tutelante la riservatezza del soggetto): pertanto si è predisposta all’ingresso la reception (postazione accoglienza) con sala d’attesa.
In una parte del locale accoglienza si è costituita (separandolo con un pannello) la postazione di controllo e raccolta delle urine in modo da risultare non visibile ad altri utenti la operazione infermieristica.
La postazione infermeria invece è stata collocata nella pare separata degli studi vicino allo studio medico al locale di detenzione farmaci.
Tale collocazione ha consentito inoltre di facilitare l’accesso agli operatori dei soggetti che non accedono spontaneamente o addirittura evitano il contatto relazionale con altri operatori che non siano l’infermiera e il medico (l’utente infatti vien accompagnato in infermeria e per raggiungerla passa davanti agli studi di tuti gli operatori che , se non occupati, lasciano la porta aperta e facilitano il contatto diretto con l’utente).

A nostro avviso infatti anche la organizzazione fisica dell’ambiente di cura può essere funzionale alla idea di render facilmente accessibile ogni figura professionale, realizzando l’accoglienza e la multidisciplinarietà della cura.
Il servizio manterrà inoltre tra i suoi obiettivi di miglioramento la cura e pulizia dell’ambiente : è stato cambiato il personale per tale finalità .
Si intende inoltre migliorare ed approfondire la trasmissione delle informazioni rispetto ai farmaci e ai trattamenti: verrà pertanto predisposto materiale informativo e che nell’arco di due mesi verrà appeso in bacheca visibile a tutti le persone che afferiscono al servizio.

5.2 CUSTOMER OPERATORI: I GIUDIZI NEI CONFRONTI DELL’EQUIPE SMI E DELLA ORGANIZZAZIONE FAMIGLIA NUOVA

Nel complesso i giudizi espressi dai collaboratori e dipendenti del servizio riguardo la organizzazione, i rapporti con il responsabile e i rapporti con i colleghi sono buoni.
Si intende proseguire in tale direzione favorendo la sempre maggiore integrazione tra operatori. In tal senso sia le riunioni di equipe sia la supervisione pone attenzione al benessere e alla coesione del gruppo di lavoro come strumento principale di cura e di buona funzionalità del servizio.

Buono anche il giudizio nei confronti della direzione della cooperativa che anche per personale attivo in luogo distante dal centro amministrativo e direzionale risulta essere in grado di favorire appartenenza culturale e lavorativa.
In tal senso le azioni formative e gli eventi sociali (feste , tornei ) organizzati dalla cooperativa con funzione di conoscenza e relazione hanno contribuito a tale risultato.

5. LA RETE TERRITORIALE

Il lavoro di connessione alla rete dei servizi si è realizzati attraverso le seguenti azioni istituzionali:

Inseriti nel Progetto gambling : voucherizzazione 2014.
Tavolo enti accreditati.
Progetto Prefettura
Progetto residenziale sulla cronicità: Restart
Osservatorio delle dipendenze provinciale

Per il 2015:
inserimento nel Tavolo Territoriale Dipendenze dell’ASL di Lecco con le funzioni di progettazione, formazione e connessione in rete.

E’ in via di costruzione una convenzione con SOLEVOL, organizzazione del volontariato di Lecco al fine di integrarci nella rete del volontariato e favorire per alcuni utenti (numero massimo di 4 all’anno) un inserimento mirato alle esigenze personali e di cura di pazienti in carico al servizio SMI , con un positivo programma riabilitativo in corso e con un bisogno di supporto nella creazione di una rete positiva e funzionale di gestione del tempo libero finalizzata alla educazione ad un senso etico individuale e di comunità, obiettivo centrale di recupero.


6. OBIETTIVI DI LAVORO PER IL 2015:

Linee operative e progettuali:
1.incrementare la popolazione afferente al servizio : prevedere azioni con funzione di sensibilizzazione e pubblicizzazione anche di ricerca grazie all’ausilio di personale tirocinante (si ipotizza nella direzione delle nuove dipendenze senza sostanza).
2. sulla base della attività nel corso del 2014 sul penale minorile in collaborazione con la comunità educativa Don Guanella di Lecco, rilevate diverse criticità nella presa in carico specialistica di tali soggetti, si tenderà a definire una sorta di protocollo con comunità- USSM di Milano- Tribuale dei Minorenni- Neuropsichiatria Infantile in modo da rendere più adeguata la presa in carico e definito in equipe allargata il lavoro di cura.
3. migliorare la gestione dell’utente con profilo di cronicità dato l’arrivo di tale nuova popolazione al servizio. Centrale pertanto il lavoro di equipe e di valutazione diagnostica .
4-Proseguire attività di formazione e supervisione sul lavoro di equipe con particolare riguardo all’aggiornamento medico sanitario; il lavoro di equipe risulta sempre più necessario ai fini della gestione della complessità.
L’attività di Supervisione farà capo al dott. Cella Massimo, dirigente psichiatra dell’azienda ospedaliera Treviglio –Caravaggio , responsabile di CRA di Bonate Sotto (Bg)..
Il formatore favorià l’acquisizione di competenze in ambito di salute mentale in senso lato, con particolare attenzione a strumenti diagnostici quale il DSM V e protocolli farmacologici .
La supervisione inoltre si focalizzerà sulla cronicità (la malattia mentale di per sé porta tale tematica su cui l’equipe intende focalizzarsi).
5.il servizio proseguirà la partecipazione nel tavolo territoriale dipendenze con operatività anche di progettazione congiunta
6. sul piano formativo si aderirà alla formazione ASL sulle nuove dipendenze
A questo di aggiungeranno le scelte personali di ogni professionalità.
A livello interno si intende proseguire il lavoro formativo della infermiera , figura centrale nella organizzazione del servizio avendo funzioni di accoglienza di tutta l’utenza che afferisce allo SMI:
7-.proseguire ed ampliare il lavoro sulle famiglie

Come si evince in linea generale, il servizio tenderà a mantenere lo specifico focus sui giovani e
sulla presa in carico familiare. Aspetti che connotano in modo specifico la mission del servizio
Si intende potenziare il lavoro sul gioco patologico e sull’approccio di cura psicoterapico attraverso specifiche attività di formazione.



La Responsabile dello SMI Dott.Giorgia Albani

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