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11.08.2009
La ruota del tempo
Come mai non si ferma il mercato della droga? È forse rimasto l’ultimo baluardo dell’economia in crescita?

All’inizio degli anni 80 l’eroina ha sedato le piazze da ogni velleità rivoluzionaria e successivamente culi e tette in tv hanno fatto il resto, ormai di idee ne girano poche, ma di sicuro il mercato della droga non ha subito flessioni, anzi è andato nel tempo raffinando le strategie di vendita, ed è entrato nelle consuetudini comportamentali delle persone.
L’uso di droga nel tempo è diventato una “malattia”, riducendo di fatto la responsabilizzazione delle persone verso questo comportamento; ma quanti cittadini che usano sostanze possono considerarsi malati? Io credo pochi, la maggior parte ha solo bisogno di imparare a farne a meno, e non so se questo può rientrare nelle categorizzazioni della malattia.
Avere a che fare con i giovani per me è come accedere dalla porta di servizio ad un mondo evoluto nei comportamenti come nei mezzi di comunicazione, anzi il modo di essere è la comunicazione. Attualmente nella società c’è una dicotomia in cui il mondo formale delle regole non comunica con la rete informale dei surfisti della comunicazione globale.
Anzi il mondo giurassico della norma impone regole sempre più ferree, per arginare una deresponsabilizzazione galoppante in cui ognuno si sente libero di interpretare a suo modo e spesso a suo fine le regole sociali, ma purtroppo lo stesso giurassico non è in grado di dare esempi di responsabilità civica.
Darsi dei limiti, sostenere uno stile di vita responsabile, ricercare la sobrietà come valore, questo molti giovani stanno cercando, senza avere nei padri modelli convincenti da imitare. Non è nella mega legge repressiva a cui un ragazzo si può ispirare, ma è nel vedere lo sforzo che una coalizione sociale fa per cercare nell’etica dell’uguaglianza di dare una vita dignitosa ad ogni individuo.

Maurizio mattioni marchetti

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