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07.12.2009
A proposito di educazione.
di.Maurizio Mattioni Marchetti

esperienze nella comunità kairos

L’impulso creativo può sfociare in passione e non in dipendenza in quanto si riferisce al “fare” e non all’”avere”. Il mondo educa le persone, e, una educazione consapevole significa agire una selezione delle cose del mondo.
I fatti sono realtà e la fedeltà alle visioni del mondo rispetto al proprio pensiero sono la componente ideologica, in questo contesto diventa fondamentale l’obiettivo a cui si tende nell’interpretare i fatti.
In questa situazione può essere di aiuto l’accettazione dell’altro, della diversità, nella comune scoperta.
In una base comune in cui la visione del mondo sia orientata ad una responsabilità verso il bene collettivo.
Il credere ad una visione del mondo è importante, ma più importane è il “come”, perché è il come che guida le azioni. Il lavoro educativo è un guidare alla realtà e alla realizzazione. Un uomo deve sapere distinguere tra apparenza e realtà, scegliere la realtà e farla propria indipendentemente dalla visione del mondo che abbia scelto. Educarsi a prendere sul serio la propria visione del mondo partendo dall’autenticità del suo fondamento e orientandosi alla verità dell’obiettivo.

L’esperienza della comunità è riportare le persone ad un “come”vivere l’umanità di cui siamo fatti, la comunità è riformulare una visione del mondo che sia adatta ai bisogni umani nella responsabilità verso gli altri esseri e verso la realtà. Per raggiungere questo obiettivo le esperienze sono molteplici, basta semplicemente mettere in comunicazione realtà diverse: il sapere della cucina, il sapere della musica, il sapere dell’organizzazione, il sapere di come essere nelle attività di gruppo, il sapere delle emozioni.
La comunità non è qualcosa fuori dal mondo è il mondo. Vivere è il sapere del gestire le proprie emozioni
nel “come “stare nel mondo.

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