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24.09.2010
Di:Jack london
John barleycon
Ricordi alcolici

la storia dell'autore con il proprio abuso d'alcol

Continuai a parlare. L'ho già detto, ero su di giri. Nel mio cervello ogni pensiero era di casa. Ogni pensiero, nella sua celletta, pronto già vestito alla porta, come un prigioniero a mezzanotte che aspetta di evadere dal carcere. E ogni pensiero era una visione, chiara, nitida, inconfondibile. Il mio pensiero era illuminato dalla luce bianca e chiara dell'alcol. John Barleycorn subiva un accesso di sincerità, dava via i più riposti segreti di sé medesimo. E io ero il suo portavoce. Erano in moto le moltitudini dei ricordi della mia vita passata, tutti ben disposti come soldati in una grande parata. Toccava a me prendere, scegliere. Ero padrone del pensiero, maestro del mio vocabolario e di tutta la mia esperienza, infallibilmente capace di scegliere i miei dati e costruire la mia esposizione. È così che John Barleycorn gioca e alletta, e affida ai capricci dell'intelletto il compito di mormorare le sue fatali intuizioni della verità, e infila brani di porpora nella monotonia dei tuoi giorni.
Tracciai la mia vita a Charmian, e le esposi la struttura della mia costituzione. Non ero un alcolista ereditario. Non ero nato con alcuna predisposizione chimica, organica all'alcol. Per questo ero normale nella mia generazione. L'alcol era un gusto acquisito. Penosamente acquisito. L'alcol era stata una cosa ripugnante, da morire, più schifosa di qualsiasi medicina. Neanche ora me ne piaceva il gusto. Lo bevevo solo perché mi teneva su. E dai cinque ai venticinque anni non mi era mai fregato niente del suo tenermi su. Venti anni di involontario apprendistato erano occorsi per rendermi desideroso dell'alcol nel profondo del cuore e delle viscere.
Accennai ai miei primi contatti con l'alcol, dissi delle mie prime ubriacature e repulsioni, e sempre feci notare la sola cosa che alla fine l'aveva avuta vinta su di me, vale a dire la disponibilità dell'alcol. Non solo era sempre stato disponibile, ma ogni interesse della mia vita nel suo crescere mi aveva accostato ad esso. Ragazzo dei giornali, marinaio, minatore, vagabondo in terre lontane, sempre dove gli uomini si ritrovano a scambiare idee, a ridere, a vantarsi, a darsi le arie, a riposare, a dimenticare l'ottusa fatica delle notti e dei giorni stancanti, sempre si ritrovano attorno all'alcol. Il saloon era il posto di ritrovo. Gli uomini vi si riunivano come i primitivi attorno al fuoco, accoccolati, o all'imbocco della caverna.
Rammentai a Charmian le case naviganti che le furono vietate nel Pacifico Meridionale, dove i cannibali dai capelli crespi sfuggivano le femmine e facevano festa e si ubriacavano da soli, nel loro sacrario, tabù alle donne sotto pena di morte. Da giovane, grazie al saloon, ero sfuggito alle strettoie dell'influenza donnesca nel vasto mondo libero degli uomini. Tutte le strade portano al saloon. Le mille strade del fascino e dell'avventura facevano centro sul saloon, e di lì portavano fuori, verso il mondo.
«Il fatto è» dissi, come a concludere il mio sermone, «che la disponibilità dell'alcol mi ha dato il gusto dell'alcol. Non me ne importava niente. Anzi mi faceva ridere. Eppure eccomi qui, alla fine, posseduto dal desiderio del bevitore. Ci vollero venti anni a piantare quel desiderio e per dieci anni quel desiderio continuò a crescere. E il risultato della soddisfazione di quel desiderio è tutto fuor che bene. Come temperamento io sono uomo di cuore buono e lieto. Eppure quando cammino con John Barleycorn, soffro tutta la dannazione del pessimismo intellettuale.
«Però», mi affrettai ad aggiungere (sempre mi affretto ad aggiungere), «John Barleycorn deve avere il suo dovuto. Egli dice la verità. Ecco la maledizione. Le cosiddette verità della vita non sono vere. Sono le bugie vitali grazie alle quali vive la vita, e allora John Barleycorn le smentisce».
«Ciò che non giova alla vita» disse Charmian.
«Verissimo» risposi. «E questo, accidenti, è l'aspetto più perfetto di tutto quanto. John Barleycorn giova alla morte. Ecco perché oggi ho votato a favore dell'emendamento. Ho riletto la mia vita e ho rivisto come la disponibilità dell'alcol me ne ha fatto venire il gusto. Vedi, in una generazione nascono ben pochi alcolisti. E per alcolista intendo un uomo la cui chimica brama l'alcol, e lo porta irresistibilmente verso di esso. La grande maggioranza dei bevitori abituali sono venuti al mondo non soltanto senza desiderio dell'alcol, ma addirittura con una vera e propria ripugnanza all'alcol. Non il primo, non il ventesimo, non il centesimo bicchiere riesce a dargliene il gusto. Ma hanno imparato, allo stesso modo in cui altri uomini imparano a fumare, anche se è infinitamente più facile imparare a fumare che a bere. Hanno imparato perché l'alcol è così disponibile. Le donne sanno il trucco. Pagano per questo, mogli sorelle e madri. E quando si verrà al voto, voteranno per il proibizionismo. E in questo modo ecco il meglio della faccenda, non ci sarà prepotenza contro la prossima generazione. Non avendo accesso all'alcol, non essendo predisposti all'alcol, non sentiranno mai la mancanza dell'alcol. Questo significherà vita più rigogliosa per la maturità dei giovani nati e cresciuti, sì, e vita più rigogliosa per le ragazze nate e cresciute a condividere la vita dei giovani».
«Perché non scrivi queste cose a beneficio dei giovani e delle giovani di domani?» chiese Charmian. «Perché non scriverlo, al fine di aiutare le mogli e le sorelle e le madri a scegliere come votare?».
«I "Ricordi di un alcolista"» dissi con scherno, o meglio, lo disse John Barleycorn; infatti stava seduto con me al tavolo, a sentire questa chiacchierata gradevole e filantropica, ed è uno dei trucchi di John Barleycorn volgere il sorriso a scherno senza neanche darti un attimo di avviso.
«No» disse Charmian ignorando la rozzezza di John Barleycorn, come sanno fare ormai molte donne. «Ti sei dimostrato non dipsomane, non alcolista, ma solo bevitore abituale, uno che ha fatto la conoscenza di John Barleycorn molti anni or sono, e che con lui ha fatto amicizia stretta. Scrivi tutto questo, e scegli per titolo Ricordi alcolici.

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